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Molti di voi si saranno sentiti dire che se hanno disturbi gastrici è a causa dello stress. Questo è vero, ma allora cosa fare per uscirne?

Tutte le malattie vanno viste come una fase di squilibrio dell’intera persona

é l’intero Sè che si ammala. Va sempre tenuto presente che nell’insorgere delle malattie non c’è mai una sola causa, ma sempre un insieme di fattori che ne determinano la nascita (fattori medici, psicologici e sociali). Ultimamente l’attenzione dei medici si è soffermata sulle così dette Sindromi Somatiche Funzionali (FSS): problemi correlati allo stress cronico e molto complessi da diagnosticare (ad esempio i disturbi funzionali gastrointestinali, la fibromialgia, la sindrome da fatica cronica, il dolore pelvico cronico, il mal di testa tensivo, l’intolleranza alimentare, la sindrome da intestino irritabile, ecc.).
La medicina ne spiega lo sviluppo attraverso l’interazione di patologie organiche e stress corporeo associabile all’effetto di relazioni disfunzionali vissute sia attualmente che nei primi anni di vita.
Non è ormai da escludere l’influenza di situazioni particolarmente stressanti nella vita neanche nell’aggravamento dei sintomi del reflusso gastro-esofageo (M.R.G.E.).

Da un punto di vista psicologico

chi soffre di disturbi gastrici solitamente ha difficoltà ad entrare in un contatto profondo sia con l’altro che con se stesso (Sentirsi). Ha scarse relazioni nutritive in cui poter ricevere ed assorbire qualcosa di buono per sé (anzi, generalmente più che prendere per sé, ci si prodiga in modo eccessivo per l’altro). Solitamente sono persone che non riescono ad essere morbide, cioè che non riescono ad accogliere con tenerezza i propri bisogni né il bisogno dell’altro, non riescono a cedere né a far sì che sia l’altro ad occuparsi di loro (sono, di solito, persone abituate a “resistere” e a fare tutto da sole).

Di solito a soffrire di disturbi gastrici sono persone che non riescono a distaccarsi dagli altri e a ritornare nel proprio spazio, soprattutto perché non sentono di avere la forza per poterlo fare. Persone che difficilmente riescono a far sentire le proprie ragioni se non nella rabbia o nell’agitazione, senza calma né determinazione. Persone che non riescono a dire “no” a ciò che li opprime, a ciò che non vogliono e che sono sopraffatte dal doverismo e dall’accondiscendenza.

Intervenire sui disturbi gastrici è possibile:

attraverso la Psicologia Funzionale, un intervento che coinvolge la persona nella sua interezza lavorando anche tramite il corpo (attraverso tecniche di movimento, respirazione, immaginazione, tocco, massaggio) si ottengono numerosi e stabili risultati. Innanzitutto si assiste ad un miglioramento della sintomatologia, soprattutto dei sintomi riguardanti stomaco e gola. Inoltre avviene una riarmonizzazione dei movimenti e delle posture ed il tono muscolare riacquisisce mobilità ed elasticità. Ci sono, infine, benefici rispetto alla percezione di essere sotto stress ed alle preoccupazioni circa il proprio stato di malessere.

I disturbi gastrici ed il reflusso gastroesofageo parlano di noi

di ciò che in passato ci ha causato sofferenza e dei nostri bisogni insoddisfatti ed inascoltati.
Affrontarli vuol dire intraprendere un percorso su di sé che porti al pieno raggiungimento del benessere psico-fisico.